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27/02/2023 ore 18.45
Attualità

"Catanzaro possa accogliere la tomba della piccola naufraga ignota"

La bimba senza nome, identificata con la fredda sigla Kr14f9 (nella foto piccola il sacco che la contiene) è il simbolo più drammatico e commovente [...]
di Nico De Luca
Cutro Italia 26 febbraio 2023 Naufragio barcone migranti a Cutro nel crotonese con morti e dispersi Foto: Antonino Durso/LaPresse

La bimba senza nome, identificata con la fredda sigla Kr14f9 (nella foto piccola il sacco che la contiene) è il simbolo più drammatico e commovente dell’immane tragedia di Steccato di Cutro che pesa come un macigno sulla coscienza di tutta l’Europa. Chi pensa che il fenomeno migratorio sia affrontabile solo con la forza o con i blocchi navali dovrebbe inchinarsi davanti al corpo esamine di questa bambina a cui è stato negato il futuro, rubato i sogni della sua età e perfino la sua identità.
E’ quanto scrive in una nota il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita
Mi permetterò di chiedere alle autorità competenti, al sindaco, alla Prefettura di Crotone e alla magistratura, il permesso di seppellire Kr14f9 nel cimitero di Catanzaro. E tenteremo anche di darle un nome: la chiameremo Angelita, come la bambina che i soldati alleati nel 1944 trovarono sulla spiaggia di Anzio, sola e in lacrime e con quattro conchiglie in mano, come recitava una famosa canzone a lei dedicata.
Angelita di Anzio è stata nell’immaginario collettivo il simbolo della libertà e della solidarietà umana anche in tempo di guerra, un tempo che purtroppo continuiamo a vivere anche oggi. Kr14f9 è il simbolo di cosa possano produrre la disumanità, il cinismo, l’interesse economico, il falso patriottismo.
In queste ore mi sento di dire solo questo, lasciando ad altri le valutazioni in politichese e le ricette, più o meno convincenti, per fermare barconi e scafisti e dire basta a queste stragi del mare.  Il senso di umanità viene prima di tutto e la nostra Catanzaro lo ha dimostrato in occasione dello sbarco di questa estate a Lido, soccorrendo centinaia di ragazzi in fuga dall’inferno delle loro terre.
Siamo orgogliosi di questa Calabria bella e solidale – conclude Fiorita – che in queste ore ha mostrato, con lo straordinario lavoro dei soccorritori, dei volontari, dei sindaci e dei semplici cittadini, il suo volto più autentico.