Il calcio che unisce: all’Istituto Penale Minorile di Catanzaro due partite tra i giovani detenuti e squadre locali
Un momento di inclusione molto significativo in un vero e proprio clima di festa
Ci sono momenti in cui lo sport diventa ponte, dialogo e possibilità di incontro tra mondi che raramente riescono a sfiorarsi. È ciò che è accaduto all’interno dell’Istituto Penale Minorile di Catanzaro in occasione delle due partite di calcetto, promosse dalla Camera Penale “A. Cantàfora” di Catanzaro, che hanno visto confrontarsi nei giorni scorsi una selezione di giovani ospiti dell’istituto con i ragazzi delle squadre SSD Pantere Nere e SSD Kennedy JF Aquile 1965.
Le partite, una lezione di vita
Due semplici sfide sulla carta, che in realtà hanno rappresentato una finestra su un contesto spesso percepito come distante. Il 15 novembre, a scendere in campo è stata la squadra under 16 della SSD Pantere Nere Catanzaro guidata da mister Guido Marasca e, due settimane dopo, il testimone è passato ai coetanei della SSD Kennedy JF Aquile 1965, accompagnati da mister Marcello Sabatino e dal direttore generale Antonio Teti. Le partite non sono state solo sport, sono state condivisione, sorrisi e dialoghi spontanei, con i giovani detenuti, spesso segnati da percorsi complessi, che hanno potuto sentirsi per una volta parte di un gruppo e del mondo da cui la vita li aveva momentaneamente esclusi.
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Verso una nuova opportunità
Per questo motivo, al termine degli incontri, tutti i protagonisti hanno espresso il desiderio sincero di potersi incontrare ancora. I giovani atleti coinvolti hanno potuto toccare con mano le difficoltà della vita che si svolge “dall’altra parte del cancello”, comprendendo che dietro ogni errore c’è sempre una storia e che dietro ogni storia c’è un ragazzo che vuole ripartire. Entrambe le società sportive hanno donato ai ragazzi dell’istituto le magliette autografate, i rispettivi gagliardetti e alcuni palloni da gara ufficiali. Ma il clima di festa si è rivelato in tutta la sua intensità nei momenti finali, quando i ragazzi dell’Istituto e tutti i visitatori hanno condiviso un rinfresco semplice ma ricco di significato: protagonisti, questa volta, non i palloni ma i panettoni a marchio “Dolci cReati”, preparati dai detenuti impiegati nel laboratorio di pasticceria del carcere di Siano. Un’eccellenza dolciaria che racconta un nuovo inizio, la possibilità concreta di formarsi, lavorare, creare qualcosa di buono per sé e per gli altri.
Sport e inclusione
In queste due giornate di inclusione, chi vive l’istituto penale dall’interno ha potuto sentirsi meno solo e chi vi è entrato da ospite ha imparato a guardarlo con occhi diversi perchè lo sport, ancora una volta, ha dimostrato di essere uno straordinario strumento di riscatto e di speranza. Le due iniziative sono state possibili grazie alla sinergia tra il direttore dell’Istituto Penale Minorile, dott. Francesco Pellegrino, tutti gli operatori dell'area educativa, il comandante della Polizia Penitenziaria in servizio presso l'Istituto stesso, il Presidente della Camera Penale “A. Cantàfora” di Catanzaro, avv. Francesco Iacopino, i referenti e componenti dell’Osservatorio Carcere ed Esecuzione Penale, avvocati Vincenzo Galeota, Piero Mancuso, Alessandra Coppolino, Antonio Gustavo Mungo, Francesco Ielapi e Francesca De Fine e i componenti del direttivo della Camera Penale, avvocati Federico Sapia e Nicola Tavano.