Scoppia la grana di commercianti ed operatori: “Natale da dimenticare, de profundis per il Centro storico”
Duro attacco all’Amministrazione comunale per l’assenza di iniziative nel salotto cittadino completamente ignorato per attività collaterali o complementari legate all’evento Rai in programma nel quartiere marino
Chi pensava che il Capodanno Rai in diretta nazionale per la prima volta nella città capoluogo di regione mettesse tutti d’accordo ha sbagliato valutazione. I commercianti e gli operatori economici del Centro storico di Catanzaro sono profondamente delusi ed anzi arrabbiati nei confronti dell’Amministrazione comunale che avrebbe lasciato senza iniziative di richiamo – tranne il passaggio della Fiaccola olimpica che ha prevedibilmente affollato le strade – il salotto buono della città. Nessun antagonismo –sia chiaro – con l’evento giustamente ospitato a Lido per le gigantesche misure del palco, ma il piccato risentimento per aver ignorato le economie del centro storico, già penalizzato dalla mancanza di trasporto su ferro (funicolare e metro ancora ferme) e da cantieri che paralizzano il traffico in questi giorni di acquisti natalizi dirottando la gente altrove.
La misura è colma
«Quello che doveva essere il periodo della ripresa – assumono i commercianti e gli operatori economici del Centro storico – il quarto trimestre dell’anno, in cui storicamente le attività commerciali respirano e recuperano fatturato, si è trasformato nell’ennesima e forse, definitiva mazzata, per l’economia del Centro Storico di Catanzaro.
Noi commercianti del cuore della città, siamo arrabbiati, disperati e soprattutto, “inascoltati”.
Da anni, subiamo un’inerzia amministrativa che, si somma ad una crisi economica regionale mordente, ma mai come in queste festività, abbiamo toccato il fondo. Riponevamo fiducia in questo periodo, ma ogni speranza è stata vanificata da un’Amministrazione Comunale priva di ambizione, di visione e di capacità programmatoria.
La gestione del traffico ed il caos mobilità
È stato sbagliato tutto ciò che si poteva sbagliare. Il cambio del senso di marcia, attuato senza un’adeguata campagna informativa, ha generato solo confusione. Una scelta scellerata, fatta ben sapendo che il Corpo di Polizia Municipale è numericamente insufficiente, per gestire la città nei mesi ordinari, figuriamoci durante il picco delle feste. Il risultato? Caos, ingorghi e clienti scoraggiati, dal raggiungere il centro.
Un "Corso" ridotto a mercatino rionale
La chiusura del Corso "a singhiozzo", si è rivelata l’ennesimo fallimento. Invece di un salotto elegante ed attrattivo, ci siamo ritrovati di fronte alla solita, triste sequela, di bancarelle. Con tutto il rispetto per la tradizione, un capoluogo di regione, non può pensare di rilanciare la sua economia, basandosi solo su "biscotti e susumelle", senza un programma di eventi di qualità che, porti un indotto reale, ai negozi, ai locali ed a tutte le attività stanziali.
L'offesa del Capodanno
Riteniamo gravissima ed offensiva, la gestione del Capodanno. L'evento RAI al quartiere Lido non può diventare l’alibi per abbandonare il Centro Storico, al buio ed al silenzio. L'assurdità, di non aver proposto nessuna alternativa, nemmeno l'installazione di un palco con un maxi-schermo, per seguire la diretta è uno schiaffo a tutti i pubblici esercizi che, operano sulla parte alta della città.
Senza voler assolutamente innescare, “una guerra fra poveri”, vogliamo però contestare almeno il fatto che, se è vero come è che, la città è unica ed unita, ci sembra davvero iniquo che i parcheggi in centro siano totalmente a pagamento (strisce blu) mentre il quartiere marinaro è magicamente graziato, da questo provvedimento.
Emergenza idrica e scaricabarile
A questo quadro desolante si aggiunge la vergogna di una città capoluogo, senz’acqua, per varie volte al mese. Siamo costretti a chiudere le attività, perdendo incassi e faccia con i clienti. E sia ben chiaro: non accettiamo più il gioco dello scaricabarile. Non ci interessano le giustificazioni su Sorical o su presunte competenze altrui. Chi amministra ha il dovere di risolvere i problemi, non di commentarli. Trovarsi senz'acqua nel 2025 è indice di mancanza di progettazione e regolare manutenzione.
Il silenzio della politica
Ci troviamo di fronte ad un livello di incompetenza mai registrato prima, aggravato dal silenzio assordante dell’opposizione. Capiamo fin troppo bene le logiche politiche e gli equilibri di palazzo che portano a tacere, ma non possiamo più tollerare che la morte del commercio cittadino avvenga nell'indifferenza generale, di chi siede in Consiglio Comunale, da una parte e dall'altra.
Siamo stanchi di essere vittime di esperimenti falliti – concludono i commercianti e gli operatori economici del Centro storico catanzarese – e di una navigazione a vista. Chiediamo rispetto per chi investe, lavora e paga le tasse in un Centro Storico che, questa Amministrazione, sta contribuendo ad affossare definitivamente».