Università, spazio al teatro civile per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne con "La Collina del Calicanto"
L'Umg di Catanzaro presenta uno spettacolo che intreccia narrazione e musica, trasformando storie di violenza contro le donne in un messaggio di responsabilità e rinascita
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e la sua Presidente Tiziana Montalcini, presentano "La Collina del Calicanto", un progetto teatrale di forte valore civile, scritto da Antonella Scozzafava e Marco Paoli e prodotto dall’associazione culturale Live Art.
Lo spettacolo, diretto da Antonella Scozzafava con l’assistenza alla regia di Stefania Leo, porta in scena un racconto corale che dà voce a storie di donne spezzate, restituendo loro dignità e memoria attraverso il linguaggio del teatro. Un giardino simbolico di calicanti — fiori che sbocciano nel cuore dell’inverno — diventa il luogo in cui le loro vite ritrovano ascolto, in un viaggio emotivo che intreccia narrazione, musica, luci e movimento. Un progetto che unisce la comunità UMG. L’iniziativa assume un valore ancora più significativo perché coinvolge attivamente personale tecnico-amministrativo e docenti dell’UMG, riunendo due anime della stessa comunità accademica su un unico palco. Una collaborazione inedita che esprime, attraverso l’arte, un impegno condiviso verso un fine nobile: sensibilizzare, comprendere, riflettere.
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Il cast e l’impianto scenico
Interpretato da Antonio Menniti, Francesca Miniaci, Paola Roncada, Teresa Iona, Tiziana Iaquinta e Rossana Caridà, lo spettacolo è arricchito dalla coreografia e performance ritmica di Lucilla De Santis, simbolo del volo libero delle anime cui l’opera è dedicata. La regia audio e luci è affidata ad Arturo Paone.
Un’esperienza di memoria e consapevolezza
La Collina del Calicanto accompagna il pubblico in un percorso di ascolto profondo, fatto di parole che affiorano dal silenzio, di nomi che tornano a vivere, di memorie che diventano impegno collettivo. È un progetto che vuole scuotere, emozionare e ricordare, trasformando la violenza subita da tante donne in un messaggio di responsabilità e rinascita.