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15/11/2025 ore 14.13
Cultura

Il caso Gentile, tra fascismo e memoria della guerra civile: presentato a Catanzaro il libro di Alessandro Campi

Il volume dello storico catanzarese, già insignito del Premio Carlino d’Argento 2019, ricostruisce la scelta del filosofo di aderire alla Repubblica sociale italiana, soffermandosi sulle motivazioni politiche, filosofiche e personali 

di Redazione

Una sala convegni del Complesso Monumentale San Giovanni attenta e partecipe ha accolto a Catanzaro la presentazione del libro “Una esecuzione memorabile. Giovanni Gentile, il fascismo e la memoria della guerra civile” (Le Lettere) di Alessandro Campi, ordinario di Storia delle dottrine politiche all’Università di Perugia e direttore dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano. Un ritorno significativo in città per lo studioso catanzarese, già insignito del Premio Carlino d’Argento nel 2019, invitato dall’associazione che organizza la manifestazione nell’ambito del percorso di eventi che porterà alla cerimonia del 21 dicembre. A introdurre l’incontro è stato Yves Catanzaro, ideatore del Premio, che ha sottolineato il valore civile e culturale di un’opera capace di affrontare uno dei nodi più delicati della storia nazionale con rigore e profondità.

Il caso Gentile, tra scelte tragiche e memoria divisa

Nel suo intervento, Campi ha guidato il pubblico dentro l’architettura del libro, che ricostruisce la scelta di Giovanni Gentile di aderire alla Repubblica sociale italiana, analizzandone le motivazioni politiche, filosofiche e personali. Una decisione che – ha spiegato l’autore – non può essere letta con categorie semplificanti, ma richiede di essere contestualizzata nell’atmosfera lacerata della guerra civile del 1943-45. Il saggio approfondisce inoltre le implicazioni storiche e simboliche dell’uccisione del filosofo, avvenuta il 15 aprile 1944, trasformata nel tempo in un terreno di scontro ideologico e in uno spartiacque della memoria nazionale.

Il dibattito

A discutere il volume, in un confronto serrato moderato da Aldo Costa, membro del CdA della Fondazione Politeama, sono intervenuti: Leo Pallone, presidente dell’Unione Giuristi Cattolici di Catanzaro, che ha evidenziato le fratture giuridiche e morali generate dalla guerra civile italiana;

Spartaco Pupo, docente dell’Università della Calabria, che ha analizzato il pensiero gentiliano e le sue derive nel contesto della crisi del liberalismo europeo; Valerio Donato, professore dell’Università Magna Graecia, che ha posto l’accento sulla necessità di rileggere quegli anni senza le incrostazioni della retorica politica. Un dialogo intenso, mai compiaciuto, che ha attraversato storia, filosofia e memoria pubblica, restituendo la complessità di un episodio che continua a interrogare l’Italia repubblicana.