Calabria ultima nella corsa all’e-commerce: solo il 27,6% dei residenti compra online
Nel 2024 gli acquisti online in Italia hanno sfiorato i 60 miliardi di euro, con un balzo del 72,4% rispetto a cinque anni fa. Eppure, nella nostra regione, poco più di un cittadino su quattro ha effettuato almeno un acquisto via web negli ultimi dodici mesi
La crescita è impetuosa, i numeri raccontano una trasformazione profonda dei consumi, ma la Calabria resta ai margini della rivoluzione digitale. Nel 2024 gli acquisti online in Italia hanno sfiorato i 60 miliardi di euro, con un balzo del 72,4% rispetto a cinque anni fa. Eppure, nella nostra regione, poco più di un cittadino su quattro ha effettuato almeno un acquisto via web negli ultimi dodici mesi.
È il dato che emerge dall’analisi dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, ripreso da Eurostat e Istat: la Calabria chiude la classifica nazionale con il 27,6% di residenti coinvolti nell’e-commerce. Un valore che distanzia nettamente la media europea (71,8%) e anche quella italiana (53,6%). In testa alla graduatoria c’è la Provincia autonoma di Trento con il 49,2%, seguita da Valle d’Aosta, Toscana e Friuli Venezia Giulia.
A livello nazionale, il commercio elettronico continua a crescere a ritmi sostenuti, ma senza scalzare il negozio tradizionale. Quasi il 90% delle vendite al dettaglio di prodotti, infatti, avviene ancora nei punti vendita fisici. Nel 2024 la penetrazione dell’e-commerce sul totale retail si è fermata al 13%: 17% nei servizi, 11% nei prodotti. In valore assoluto, il B2C online ha raggiunto i 58,8 miliardi di euro, di cui 38,2 miliardi per i prodotti e 20,6 per i servizi.
Il confronto con il passato è comunque eloquente: tra il 2019 e il 2024 le vendite online sono cresciute del 72,4%, contro il +16,4% della grande distribuzione e il timido +2,9% dei negozi di vicinato. Negli stessi anni, le vendite al di fuori dei negozi sono addirittura diminuite del 4,1%.
Eppure, sottolinea la Cgia, l’e-commerce non è destinato a cancellare il commercio di prossimità. Anzi, dove esiste un tessuto urbano forte e politiche di sostegno mirate, i negozi resistono meglio. Al contrario, nei territori caratterizzati da una regolazione debole e da una pressione fiscale elevata, l’online avanza più rapidamente.